La PSICOTERAPIA come Linguaggio Universale
In alcuni momenti della Vita, senti il bisogno di tirare le redini, rallentare, fermarti, respirare e voltarti indietro. Sei fortunata, non a caso hai scelto il tuo lavoro, così inizi la tua TERAPIA PERSONALE, credo sia il migliore strumento che abbia ogni miglior terapeuta: il proprio percorso! Prima o poi, arriva per tutti il momento delle grandi scoperte, rivelazioni, accettazioni, contrasti, delusioni, cadute, lotte, ferite, cicatrici e rivoluzioni interiori. Quando si segue una "Dieta", o un nuovo programma di allenamento, "Basta" concentrarsi su se stessi e migliorare, talvolta cambiare, le proprie abitudini per ottenere i risultati desiderati e raggiungere gli obiettivi prefissati. Quando si segue un percorso di Terapia Personale, nella prima fase, ci si racconta, immaginando di avere delle difficoltà, ma soltanto immaginando di averne alcune. Successivamente, si arriva al momento della rimozione, intellettualizzazione, razionalizzazione e della negazione; se il terapeuta ha fatto un buon lavoro, ci si "arrende" e si passa alla dolorosa fase della presa di consapevolezza, perdono ed accettazione. È nella fase successiva che noto la differenza tra il nutrizionista, il personal trainer e lo psicoterapeuta: dieta di mantenimento, allenamento di definizione, per intenderci. Alla fine di un percorso di Terapia Personale nessuno è più come prima, o almeno, ognuno è finalmente se stesso. In teoria vede finalmente tracciata la strada davanti a sé, sa cosa deve fare ed il modo in cui riprendere il proprio viaggio, ma la vita non è paragonabile ad un problema da risolvere ed a volte, tante cose ci accadono indipendentemente dalla nostra volontà e soltanto il nostro sforzo di cambiarle non basta. A differenza del mondo della nutrizione e del fitness che stanno volgendo la propria attenzione su programmi sempre più personalizzati, rivolti al singolo individuo; a mio avviso, la Psicoterapia dovrebbe rivolgersi sempre più all'intera collettività. Se a tavola mangiamo cose differenti; se a fine giornata, uno ha corso e l'altro ha nuotato, danzato, fatto yoga, o guardato la TV sul divano, rispettando ognuno le diversità proprie ed altrui, riusciremo comunque a convivere amorevolmente. “Quanti di noi hanno, però, il coraggio di essere se stessi?” Se in una tavola di dieci persone, uno ha fatto Terapia Personale e gli altri nove no, ci sarà la pecora nera, il capro espiatorio e non potranno esserci dialogo, empatia, comprensione, vicinanza, affetto, rispetto, amore. “Come possiamo desiderare la vicinanza di qualcun altro, se non impariamo prima a conoscere, rispettare e ad amare noi stessi?” Capire come si possa, in un percorso psicoterapico, accorciare la distanza tra il "Dire" ed il "Fare", ci consentirebbe di avvalorarne l'utilità e l'efficacia al punto da poterla inserire nei POF, nella Medicina di Base, etc. Secondo me, siamo in crisi perché non parliamo tutti la stessa lingua! Altro che la lingua inglese, la Psicoterapia è il "Linguaggio Universale" che, prima o poi, TUTTI dovremmo studiare, intraprendere ed esercitare.
Dr.ssa Ottavia Capparuccini
Albo regione Abruzzo - N.2260
Tel.: 340.33.23.821
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