Integrità post Lockdown
Il mio passato da atleta di livello agonistico e la mia passione per lo sport hanno indirizzato i miei studi verso la Psicologia dello Sport, successivamente, i miei interessi e la mia curiosità per il fitness, la scienza olistica ed il wellness in generale e la mia esperienza di collaborazione con diverse figure professionali, quali: nutrizionisti, personal trainer, fisioterapisti,
ortopedici, osteopati, geriatri, neurologi, psichiatri, coach e psicologi, di diversa specializzazione ed operanti nei più differenti ambiti, ha contribuito a fare di me uno Psicologo, dotato di competenze trasversali che consentono di prendermi cura del benessere psicofisico generale di chi sceglie di affidarsi a me per migliorare il proprio stile di vita, in termini di Igiene del Sonno, Nutrizione Consapevole ed Incremento della Attività Motoria. Esercito la mia professione in provincia di Teramo e Pescara e mi occupo, prevalentemente, di Psicologia dello Sport e del Benessere Psicofisico, nell’intero arco di vita, dall'infanzia alla III età.
Il ritiro forzato nelle nostre case imposto dal lockdown è stato una vera e propria sfida per ognuno di noi, e per alcuni più che per altri. Da psicologa del benessere penso che tutto questo abbia inciso sulla nostra integrità biopsicosociale, intesa come l’armonia tra le nostre parti (o istanze) biologiche, psicologiche e sociali (cioè relazionali). Da qualche giorno il lockdown pare sia terminato, seppur con misure ancora molto restrittive per l’essere umano, che per sentirsi vivo ha bisogno di coltivare Vicinanza, Contatto ed Intimità. Non ci è ancora consentito di ritrovarci nel contatto coi nostri cari, di tornare alle nostre abitudini, alla nostra routine, ma stiamo pian piano ritornando a una certa ‘normalità’ e credo sia questo il momento di ritrovare o rinnovare l’armonia biopsicosociale.
Io lo sto facendo. Sono partita dal riconnettermi al corpo, semplicemente riprendendo attraverso tutti i i sensi il contatto con la natura e trovando in essa il contatto ed il calore, la pace, la tranquillità e la serenità di cui il corpo ha bisogno. Il corpo, così nutrito, ci tiene ancorati al presente: vivere nel presente è un’ottima medicina contro l’ansia e lo stress (e oggi c’è tanto sia dell’una che dell’altra).
In quest’ottica, proponiamo a noi stessi ogni giorno obiettivi (anche piccoli, per ricordarci di ‘chiedere’ il giusto a noi stessi) di tipo concreto, per uscire dal mondo virtuale in cui siamo sprofondati negli ultimi sessanta giorni. Un obiettivo potrebbe essere riconnettere gentilmente mente e corpo, attraverso Mindfulness, Antigravity Yoga, Tai Chi Chuan Walking, Barefooting e Park Therapy.
Possiamo riconnettere mente e corpo gentilmente, anche attraverso l’alimentazione, godendoci in piena presenza i piatti che consumiamo e stiamo attenti che siano cibi freschi e tipici della nostra stagione, pieni di colori, profumi e varietà.
Per chi si allena intensamente e deve ancora attendere la riapertura dei centri sportivi, consiglierei di non puntare da subito all’obiettivo performativo, ma di dedicarsi a un recupero della propriocezione e dell’enterocezione: praticando il movimento consapevole!
Io lo sto facendo con la corsa. Molte ricerche dicono sia stimolante allenarsi ascoltando la nostra musica preferita, è vero, ma credo che questo sia il momento giusto per togliere gli auricolari ed aprirci ai suoni del mondo, che per sessanta giorni non abbiamo potuto ascoltare, così da poter di nuovo familiarizzare con esso. Non importa se oggi corriamo meno veloci, ascoltiamo il nostro corpo, il respiro, l’affanno, concentriamoci sul battito cardiaco, sul rumore dei nostri passi sull’asfalto, guardiamoci attorno, apprezziamo le meraviglie dell’universo che ha continuato senza di noi, immergiamoci in esso. L’obiettivo agonistico performativo estrinseco, come per esempio fare dieci chilometri in trenta minuti, credo che al momento possa attendere e cedere il passo a un obiettivo più intrinseco: risvegliare e riconnettere tutte le nostre istanze: corpo, mente e socialità. Amarsi e prendersi cura di sé significa, prima di tutto, essere in sincronia con se stessi, quindi riconoscere ciò di cui il nostro corpo, la nostra mente, la nostra anima hanno bisogno, nel momento presente. E’ così che si ritrova la propria integrità, cercando e ritrovando, innanzitutto, il contatto con noi stessi, riconnettendoci concretamente in ognuna delle nostre parti e con l’ambiente esterno.
Esistono professionisti esperti, in grado di aiutare in questo percorso. Questo è il più importante messaggio che vorrei si portasse a casa chi ci ascolta: "Prenderci cura di noi stessi, vuol dire anche scegliere con cura professionisti davvero in grado di aiutarci".
Dr.ssa Ottavia Capparuccini
Albo regione Abruzzo - N.2260
Tel.: 340.33.23.821
Commenti
Posta un commento